Istoria del Concilio Tridentino, Vol. 5 (Classic Reprint)

Excerpt from Istoria del Concilio Tridentino, Vol. 5 Studiare che quanto dopo scrissero ne' prossimi qua ranta anni alcuni pochi eccitati per le proposte di Lutero; impero furono tutti concordi che non vi fosse necessità, nè precetto del calice. Per prova della conclusione allegavano luoghi del Nuovo Te stamento, dove il pane solo è nominato, come in san Giovanni: (a) Chi mangia questo pane viverà perpetuamente dicevano, che fino nel tempo degli apostoli era in frequente uso la sola spezie del pane, come in san Luca si legge, cheidisce poli in Emaus conobbero Cristo nel franger il pa ne, e del vino non vi è menzione; e san Paolo (6) in mare naufragante benedice il pane, nè di vino si parla: in molti de' canoni vecchi si fa menzione della comunione laica differente da quella del clero, che non poteva esser in altro che nel calice. A queste aggiungevano le figure del Testamento Vec chio: la manna che significa l' eucaristia, non ha bevanda; Gionata che gusto tl miele (e), non be vette; e eitre tal congruità e cosa di molta pa zienza era di sentir tutti replicar le medesime cose a sazietà. Non debbo tralasciar di narrare questo particolare, che Giacomo Payva portoghese seria riamente pronunciò, vche (d) Cristo con suo prc cetto e col suo esempio aveva dichiarato doversi la spezie del pane a tutti. E'! Calice a' soli sacer doti'; imperocche egli, consacrato il pane. Lo porse agli apostoli che ancora erano laici \e rappresen iavano tutto il popolo, comandando che tutti ne. About the Publisher Forgotten Books publishes hundreds of thousands of rare and classic books. Find more at www.forgottenbooks.com This book is a reproduction of an important historical work. Forgotten Books uses state-of-the-art technology to digitally reconstruct the work, preserving the original format whilst repairing imperfections present in the aged copy. In rare cases, an imperfection in the original, such as a blemish or missing page, may be replicated in our edition. We do, however, repair the vast majority of imperfections successfully; any imperfections that remain are intentionally left to preserve the state of such historical works.